Produzione: Canada, 1994.
Interpreti: Richard Eden, Yvette Nipar, Blu Mankuma, Andrea Roth, David Gardner, Sarah Campbell.

In questo caso, una saga cinematografica di grande successo (per quanto un po’ effimero) ha dato luogo ad una serie televisiva non particolarmente apprezzata. Almeno non al punto da durare più di una stagione.
Il primo film sulle avventure del poliziotto-cyborg era uscito nel 1987. Il soggetto era, tutto sommato, piuttosto originale: in una Detroit del futuro invasa dalla criminalità, le multinazionali
(che spesso nascondono altri criminali in giacca e cravatta) detengono il potere, al punto che persino le forze di polizia sono ufficialmente
appaltate e stipendiate da una multinazionale, la OCP (Omni Consumer Productions, più o meno “Prodotti per ogni consumatore”). La lotta contro il crimine è decisamente impari, e gli agenti hanno un indice di mortalità molto elevato (al punto che nel film “Robocop 2" arriveranno a scioperare…). La OCP allora tenta la strada della realizzazione di un indistruttibile poliziotto meccanico, e dopo un primo deludente esperimento trova la strada giusta: ciò che rimane dell’agente di polizia Alex Murphy (Peter Weller) massacrato da una banda (in sostanza il tronco con la testa…) viene trapiantato in una protesi totale del corpo che lo rende pressoché indistruttibile ed invincibile. Nasce così Robocop, super poliziotto meccanico dotato di una super-pistola (una italianissima

Beretta 93R con alcune modifiche) e di una serie di gadget elettronici e tecnologici per poter svolgere il proprio mestiere.
Caratteristica di Robocop è anche la presenza, nel suo programma, di tre direttive fondamentali, vagamente ispirate alle famose “Leggi della robotica” di Asimov: 1) servire la collettività, 2) proteggere gli innocenti, 3) far rispettare la legge. Ce n’è poi una quarta, debitamente occultata: mai arrestare un funzionario della OCP, e questa direttiva garantisce l’immunità ai suoi creatori (e, formalmente, proprietari) davanti alla legge. Ma Robocop non è proprio una fredda macchina:  Alex Murphy ha conservato i suoi ricordi e la sua personalità, quindi è spesso in grado di prendere decisioni “umane”, almeno per quanto
consentito dal suo
programma cibernetico.
La serie televisiva prende vagamente le mosse dal terzo (ed ultimo) film della saga, “Robocop 3”: la OCP  è riuscita a realizzare Delta City, la nuova Detroit ipertecnologica vagheggiata nella saga cinematografica. Murphy-Robocop è qui interpretato da Richard Eden. C’è sempre una collega poliziotta donna, Lisa Madigan (Yvette Nipar: va detto che nel terzo film la collega Lewis,  interpretata da Nancy Allen, era morta), c’è sempre un burbero sergente (Blu Mankuma), e c’è sempre una bambina orfana, Gadget (Sarah Campbell). C’è poi un nuovo personaggio: Diana, la proiezione virtuale di una donna creata dal computer di Delta City, di fatto il risultato del trapianto del cervello di una giovane segretaria nel

computer medesimo (l’ennesimo crudele esperimento della OCP). Diana diviene subito amica e confidente di Robocop (in fondo condividono lo stesso destino di esseri bio-meccanici) e potendo controllare tutta Delta City interviene in suo aiuto ogni volta che può.
Un altro personaggio tratto dalla saga cinematografica è il presidente della OCP (David Gardner), che pur restando simile all’originale (ovvero a capo di una multinazionale priva di scrupoli) a volte dà l’impressione di avere, ogni tanto, qualche parvenza di umanità.
Il design di Robocop resta fedele all’originale cinematografico creato da Rob Bottin (caratteristica più memorabile l’alloggiamento della pistola nella coscia con apposito sportellino).

Come gadget inedito l’auto personalizzata (una Ford Mustang del ’94, versione non particolarmente memorabile del celebre modello…).  
Nel telefilm non mancano alcuni elementi del futuro distopico rappresentato al cinema: c’è sempre il telegiornale della OCP (con notizie rigorosamente “pilotate”) e il cartone animato di “Commander Cash”, inquietante supereroe il cui vero obbiettivo è educare i bambini a consumare il più possibile i prodotti OCP…
Nel 2001 è stata prodotta una miniserie intitolata “Prime Directives” (Direttive primarie) con Page Fletcher nel ruolo principale.
La serie è stata trasmessa anche in Italia sulle reti Mediaset, mentre
“Prime Directives” è inedita in Italia.

Si sta iniziando a parlare di un remake cinematografico, e i fans aspettano con curiosità.

Le traduzioni dei titoli sono arbitrarie.

23 episodi, colore, 60'

1)  The Future of Law Enforcement - part I (Il futuro della legge - parte I)
2)  The Future of Law Enforcement - part II (Il futuro della legge - parte II)

3)  Prime Suspect (Principale indiziato)
4)  Trouble in Delta City (Guai a Delta City)
5)  Officer Missing (Agente scomparso)
6)  What Money Can't Buy (Quello che non si può comprare)
7)  Ghosts of War (Fantasmi di guerra)
8)   Zone Five (Zona cinque)
9)   Provision 22 (id.)
10) Faces of Eve (I volti di Eva)
11) When Justice Fails (Quando la giustizia fallisce)
12) The Human Factor (Il fattore umano)

13) Inside Crime (Dentro al crimine)

14) RoboCop vs. Commander Cash (Robocop contro Commander Cash)
15) Illusions (Ilusioni)
16) The Tin Man (L'uomo di latta)
17) Sisters in Crime (Sorelle criminali)
18) Heartbreakers (I rubacuori)
19) Mother's Day (La festa della mamma)
20) Nanno (id.)
21) Corporate Raiders (Predatori aziendali)
22) Midnight Minus One (Mezzanotte meno un minuto)
23) Public Enemies (Nemici pubblici)


Prime Directives (Direttive primarie)

4 episodi, colore, 120'

1) Dark Justice (Giustizia oscura)
2) Meltdown (Liquefazione)
3) Resurrection (Risurrezione)
4) Crash & Burn (Distruggi e brucia)

 



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