Hermann Oberth può essere considerato il primo “fabbricante di astronavi” per il cinema. Ma occorre una precisazione: in realtà Oberth è più conosciuto come uno dei pionieri della missilistica, uno che le astronavi voleva farle sul serio, vere.
Quando il regista Fritz lang si accingeva a girare il film “Una donna sulla luna”, Oberth era già famoso per le sue ricerche, e il regista tedesco lo volle in qualità di consulente per la realizzazione del razzo.
Oberth lavorò con entusiasmo, impegnandosi su due fronti: da una parte la realizzazione dei modellini e dell’interno dell’astronave, e dall’altro (che sicuramente gli stava più a cuore) la costruzione di un razzo vero e funzionante da utilizzare per la scena del lancio.
Ma il razzo vero non si fece mai: vi furono troppi inconvenienti tecnici, e i produttori dell’UFA (la casa cinematografica) non
avevano nessuna intenzione di finanziare quella che era, di fatto, una ricerca scientifica.
Inutili furono poi le proteste di Oberth quando venne realizzata una cabina di comando 
completamente sproporzionata rispetto all’esterno del razzo: i produttori ci tenevano di più a mostrare bene le leve e i bottoni.
In conclusione, la consulenza di Oberth servì a poco, ma perlomeno si era tentato di dare verosimiglianza scientifica al film, che venne distribuito nel 1929.




 







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