Ancora un prodotto inglese (inutile negarlo, sono i miei preferiti), ancora una produzione della mitica ITC di Sir Lew Grade (stesso discorso).
"Il prigioniero" è in assoluto la serie più bizzarra e psicologica della storia della TV.
Oggi che la paranoia la fa da padrona in molte serie fantascientifiche (da "X-files" in poi), fa un certo effetto pensare che questa serie risale al lontano 1966, quando i prodotti televisivi erano decisamente più "semplici" e con molte meno implicazioni filosofiche e psicologiche.
In questo episodio vediamo, per l'ennesima volta, il "numero 6" (Patrick McGoohan, che della serie fu ideatore e produttore) confrontarsi con il "nuovo numero 2" (che ad ogni puntata cambiava: nessun numero 2 manteneva il suo incarico dopo aver affrontato il sempre ostico n. 6).
Qui, volendo, c'è una minima variazione sul tema. In tutti gli episodi, infatti, il n. 2 cerca di ammansire il n. 6 per avere quella collaborazione e quelle informazioni che da sempre lui nega a chi lo ha deportato nell'inquietante "villaggio" dove tutti sono numeri.
Qui invece è il n. 6 ad attaccare il n. 2 fino a distruggerlo. La motivazione è il desiderio di vendetta dopo che il n. 2, cercando di ottenere informazioni dal n. 73 (Hilary Dwyer), ne provoca invece la morte per suicidio.
In questo episodio non appaiono i famosi "rover", quei bizzarri palloni bianchi (nella realtà dei banali palloni metereologici) che si avventavano sui fuggiaschi per respingerli.
Qualche piccola curiosità sul cast. Hilary Dwyer, che qui interpreta il n. 73, è apparsa anche nell'episodio di "Spazio: 1999" intitolato "Fantasma su Alpha" (The troubled spirit), e anche lì faceva una brutta fine...
Più interessante l'interprete del n. 2, Patrick Cargill. Uno dei più odiosi n. 2 della serie ha interpretato in seguito un personaggio diametralmente opposto in una serie tutta sua: in "Caro papà" (Father, dear father, trasmessa anche in Italia) Cargill era un simpatico uomo di mezza età separato e alle prese con due figlie scatenate.
Buona lettura.

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