Dopo avere visto le "supermarionations" di Gerry Anderson da "Stingray" in poi, occorreva completare l'opera. E quindi, eccoci alle primissime, girate ancora in bianco e nero.
Questa è la prima in assoluto, "Supercar".
In realtà, non erano proprio i primi programmi con pupazzi realizzati da Anderson: "Supercar" era stato preceduto da "Twizzle", "Torchy the battery boy" e "Four feather falls".
"Supercar" rappresentò un nuovo inizio: inizio della collaborazione con la ITC, nonché di produzioni di qualità sempre maggiore, a sfondo fantascientifico e con effetti speciali sempre migliori.
Qui è ancora tutto molto "infantile": le storie sono molto semplici, e i pupazzi sono decisamente delle caricature. In particolare colpisce la fisionomia del protagonista Mike Mercury, pilota di Supercar e eroe della serie: i tratti del viso sono decisamente caricaturali e, per dirla tutta, non particolarmente belli. Inoltre non solo il personaggio è decisamente "single", ma non si vedono in giro personaggi femminili di alcun genere (a ciò si rimedierà nella serie immediatamente successiva, "Fireball").
Fin da subito, comunque, i caratteri sono ben delineati: Mike Mercury il pilota eroico e coraggioso, il prof. Popkiss l'autorevole scienziato e creatore di Supercar, il dr. Beaker è un assistente balbuziente e pasticcione ma a suo modo geniale e brillante, Jimmy è un ragazzino sveglio per la sua età, e Mitch una scimmietta dispettosa sempre pronta a combinare guai.
In questo primo episodio non sono ancora comparsi Masterspy e Zorin, i due "cattivi" che cercano sempre di impadronirsi di Supercar.
La trama di questa storia è molto elementare: mentre il prof. Popkiss e i suoi due assistenti (Mike e Beaker) stanno ultimando Supercar, giunge notizia di un aereo precipitato in mare. Gli occupanti sono momentaneamente salvi su di una zattera, ma una nebbia troppo fitta impedisce ai soccorsi di raggiungerli. Solo Supercar potrebbe farcela, ma il prof. Popkiss inizialmente è riluttante...
Buona lettura.

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