L'ultima "Supermarionation" classica di Gerry Anderson. Ma ormai era sempre più evidente che i tempi erano maturi per prodotti "live-action" con attori veri. Di lì a poco sarebbe arrivato il film "Doppia immagine nello spazio", seguito da "U.F.O.".
Caratteristica quasi sconcertante di questa serie il fatto di essere "ibrida": infatti, se nei primi piani e riprese ravvicinate venivano usati i pupazzi come al solito, nei campi lunghi e in molte riprese esterne veniva utilizzata la ripresa "live-action" con attori veri o figuranti.
In particolare, l'unico "attore vero" era il protagonista, Stanley Unwin, il cui nome era stato utilizzato per il personaggio principale, per l'appunto padre Stanley Unwin.
In fondo l'idea di base di un prete che in realtà era un agente segreto non era male, per quanto non originalissima (si pensi a padre Brown, altro personaggio di origini rigorosamente britanniche), e forniva abbondanti spunti umoristici.
Ciò che forse era più divertente era l'utilizzo dell'"unwinese", uno strano linguaggio tipico dell'attore (e di conseguenza del personaggio). Si trattava, di fatto, di un'accozzaglia di parole confuse pronunciate molto velocemente, con il risultato di confondere qualunque interlocutore.
Il paragone più calzante con l'"unwinese" potrebbero essere le celebri "supercazzole" di Ugo Tognazzi nella saga di "Amici miei", anche se Unwin usava un linguaggio decisamente più casto (visto oltretutto che si parla di un prete...).
Questa è la serie in assoluto meno conosciuta di Anderson: quando Lew Grade, il boss, della ITC, vide i primi episodi, ritenne che in America non l'avrebbero compresa e la cancellò. E non venne mai più trasmessa.
Questo è il primo episodio, dove padre Stanley e il suo giardiniere Matthew (di fatto un altro agente della B.I.S.H.O.P.) devono recuperare una valigetta contenente un nuovo modello di computer rubato da spie di un piccolo paese europeo...
Una curiosità: la "Ford T" utilizzata abitualmente da padre Stanley nelle riprese "live-action" è la stessa che appare nell'episodio di "U.F.O." "A question of priorities " (Prima il dovere).
Buona lettura.

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UNA VALIGIA PER IL "VESCOVO"
 



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