(AGENTE SPECIALE)

Produzione: GB, 1961-69, 1976-77
Interpreti: Patrick McNee, Diana Rigg, Linda Thorson, Honor Blackman, Ian Hendry, Gareth Hunt, Joanna Lumley.


The Avengers è stata sicuramente una delle serie più folkloristiche di tutti i tempi,  ricordata anche da un film al cinema (peraltro poco visto e, forse, poco capito).

Tutto iniziò con un serial della casa di produzione inglese ABC, intitolato “Police Surgeon” ed incentrato su di un medico inglese, il Dr. Geoffrey Bent, che aveva l’hobby di fare l’investigatore e risolvere casi polizieschi. Nel ruolo principale l’attore Ian Hendry. Era il 1960. L’anno successivo Hendry si trovò a girare un altro prodotto simile, chiaramente ispirato al suo precedente lavoro e creato da Sidney Newman (il papà di Doctor Who): si trattava di “The Avengers”, dove Hendry interpretava di nuovo un medico, il Dr. David Keel, che iniziava la sua lotta al crimine dopo l’assassinio della fidanzata. Ad assisterlo c’era un uomo del governo inglese, vestito come un dandy raffinato con bombetta e ombrello: l’agente John Steed interpretato da Patrick McNee.

Di questa serie vennero girati in tutto 26 episodi, ma le cose presero tutta un’altra piega quando Hendry decise di smettere con la televisione cercando altre esperienze. Inizialmente venne rimpiazzato da un altro personaggio simile, il Dr. Martin King, ma poi si decise di affiancare a Steed una collega donna.
La prima collega di Steed fu Cathy Gale, interpretata da Honor Blackman (in seguito Pussy Galore in “007 – Goldfinger”). Cathy Gale era alta, bionda, vestiva sempre di pelle aderente, conosceva le arti marziali e sapeva usare le armi: oltre a essere una bella rivoluzione per l’epoca vedere una donna che combatteva per salvare il mondo, vi fu anche il pretesto per tutta una serie di situazioni piccanti al limite del feticismo, dove la Blackman veniva legata e imbavagliata o indossava abiti sempre più audaci. Questa nuova serie del 1963 ebbe un ottimo successo e ne venne girata una seconda nel 1965, tutte

sempre di 26 episodi. Disgraziatamente però anche Honor Blackman volle lanciarsi nel cinema, costringendo gli sceneggiatori a cercare una nuova compagna per Steed.
Il nome del personaggio nacque dalle parole “Man” (uomo) e “Appeal” (richiamo, in questo caso sessuale!), che portarono a “em” (emme in inglese) + “appeal” = Emma Peel!
Per interpretare il nuovo personaggio era stata scritturata l’attrice Elizabeth Sheperd, la quale si comportò ai limiti della correttezza: dopo due episodi tagliò la corda! I produttori dovettero ricominciare daccapo e alla fine selezionarono una giovanissima attrice di teatro, Diana Rigg.
Attraente ed ironica allo stesso tempo (virtù rara tra le donne), Diana Rigg divenne subito molto popolare e girò due serie da 26 episodi ciascuna, delle quali la seconda a colori: in pratica quelle che sono pervenute anche a noi e

e che rappresentano il momento migliore in assoluto per la serie (anche il  film è ispirato a questa fase del serial).
Non mancavano elementi fantascientifici, a volte vissuti come parodia (tutto ciò che sembrava futuribile si rivelava un colossale imbroglio) e a volte come minaccia reale alla Terra (robot, computer troppo intelligenti, scienziati pazzi e quant’altro). Purtroppo alla lunga anche Diana Rigg venne attratta dal cinema (interpretò, tra gli altri, lo “007” con George Lazemby), rendendo nuovamente necessaria una sostituzione.
Iniziò così l’ennesimo casting. Alla fine il ruolo venne assegnato ad una attrice ventenne ed inesperta, Linda Thorson, che interpretò la nuova collega di Steed, Tara King.
La serie però stava invecchiando diventando sempre più grottesca, e anche Patrick McNee invecchiava facendo sempre più fatica ad interpretare un ruolo

così dinamico. Infine il solito problema: gli ascolti calavano, soprattutto in America, e così dopo 33 episodi l’ultimo ciclo si chiuse nell’assurdità più totale, con Steed e Tara che venivano lanciati nello spazio dentro a un razzo per destinazione ignota…
Questa serie venne trasmessa da canale 5 nel 1982.
Nel 1975 la fama della serie non si era ancora spenta, e così alcuni produttori francesi decisero di riprendere i personaggi per una nuova serie intitolata "The New Avengers". Patrick McNee aveva già 54 anni ma accettò di interpretare nuovamente Steed, e al suo fianco vennero messi Joanna Lumley (futura Zaffiro di “Sapphire and Steel”) nel ruolo di Purdey e il giovane Gareth Hunt (visto in “Guardian of Piri” di "Spazio: 1999") nella parte di Mike Gambit. Qui Steed diventava una specie di capo che agiva con  discrezione, mentre gli altri

due avevano un ruolo più d’azione. Purtroppo però andarono perse le caratteristiche peculiari della serie precedente: niente più ironia, niente più gags goliardiche, niente più fantascienza, il che portò ad un fallimento della serie che si chiuse dopo 26 episodi. 
Ironia della sorte, questa ultima debole serie venne trasmessa per intero dalla RAI con l’osceno titolo “Gli infallibili tre”.
Dopo più di vent’anni dall’ultimo episodio, alla fine si è deciso di realizzare un film sulle avventure di John Steed ed Emma Peel. Il cast è di tutto il rispetto: Ralph Fiennes, Uma Thurman e Sean Connery (nella parte, per lui insolita, del “cattivo”). La trama è abbastanza elementare: Sir August de Wynter è uno scienziato pazzo che intende stravolgere il clima del pianeta Terra e ricattare il mondo. Sulle sue tracce viene inviato l’agente speciale John Steed e, per affiancarlo, viene reclutata la dottoressa Emma Peel, esperta in botanica. A

complicare le cose c’è un’altra Emma Peel, sosia di quella vera, che lascia dietro di sé una scia di cadaveri e aspetta il momento buono per eliminare anche Steed…
Il film è stato un flop colossale. Eppure Uma Thurman è l’unica possibile erede di Diana Rigg, e anche Ralph Fiennes si è dimostrato pienamente all’altezza. Anche l’ironia e le gags sono distribuite a piene mani. Il film non è piaciuto nemmeno agli inglesi, tuttavia si può dire 1) non sempre ciò che funziona in TV funziona anche al cinema, 2) in quanti conoscevano l’originale (indispensabile ad una corretta lettura del film)?, 3) c’è comunque chi fa i confronti e si abbandona a rimpianti non sempre centrati.
Come ultima cosa va ricordato il cameo di Patrick McNee nella parte di un… ufficiale invisibile. Il doppiaggio rende ovviamente impossibile riconoscerne la voce, ma ad un certo punto viene illuminato dalla luce di un proiettore e riconosciamo la sua inconfondibile silhouette…  

53) Concerto (id.)

78) Lobster Quadrille (Quadriglia di aragoste)

Quarta Serie (1965, episodi con * inediti in Italia)

79) The Town of No Return (La città senza ritorno o Il paese senza ritorno)
80) The Gravediggers (Servizio funebre)
81) The Cybernauts (I cibernauti)
82) Death at Bargain Prices (Corsa contro il tempo)
83) Castle De'ath (L'ultimo dei De'ath)
84) The Master Minds * (I padroni della mente)
85) The Murder Market (Lovejoy & C.)
86) A Surfeit of H2O (H2O)
87) The Hour that Never Was (Il tempo si è fermato)

Quinta Serie (1967, a colori)

105) From Venus With Love (Da Venere con amore)
106) The Fear Merchants (I mercanti di paura)
107) Escape in Time (Fuga nel tempo)
108) The See-Through Man (L'uomo invisibile)
109) The Bird Who Knew Too Much (Il capitano Crusoe)

Sesta serie (1969)

129) The Forget-Me-Knot (Il non ti scordar di me)
130) Game (Puzzle)
131) Super Secret Cypher Snatch (Scacco matto all'ufficio cifra)

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