Produzione: GB, 1974 – 1976
Interpreti: Martin Landau, Barbara Bain, Barry Morse (solo I serie), Nick Tate, Prentis Hancock (solo I serie), Zienia Merton, Catherine Schell (solo II serie), Tony Anholt (solo II serie)

Serie prodotta dall’inesauribile produttore britannico Gerry Anderson, nacque dalle ceneri del secondo ciclo, mai prodotto, del precedente serial U.F.O. (cfr.), di cui utilizzò l’idea di base e il materiale di pre-produzione.
Nell’anno 1999 (anno futuribile ai tempi delle riprese) la Luna è diventata un avamposto per ricerche scientifiche e missioni spaziali.
Tali attività vengono svolte dalla base lunare Alpha, una comunità di 300 persone tra scienziati e tecnici. Ma i compiti di Alpha non si fermano a ricerche ed esperimenti: le numerose centrali nucleari sulla Terra devono smaltire le scorie della fissione atomica che vengono sepolte nel sottosuolo lunare e monitorate dai tecnici della base. E quando John Koenig (Martin Landau), il nuovo comandante di Alpha, si insedia per dirigere una nuova missione di esplorazione dello spazio, deve invece affrontare un’emergenza strettamente legata all’accumulo delle scorie nucleari e alla crescente radioattività. Ogni tentativo di arginare il problema si rivela vano, e la radioattività cresce fino a generare un’esplosione nucleare di tale potenza da proiettare la Luna fuori dall’orbita terrestre, insieme con la base Alpha e i suoi abitanti.
Inizia così un’incredibile avventura dove gli abitanti di Alpha si trovano in un lungo
viaggio senza fine nello spazio, in mezzo a razze aliene amichevoli oppure ostili, rischi di collisione con corpi celesti ed esplorazioni di nuovi pianeti, alla ricerca di una nuova Terra dove vivere.
Il tema dell’esplorazione dello spazio non è una novità (vedi “Star Trek”), e in fondo nemmeno quello del naufragio (vedi “
Lost in space”), la variazione sta nel fatto che gli abitanti di Alpha non hanno, per ovvi motivi, alcun controllo sulla rotta seguita dalla Luna, e si ritrovano spesso impotenti di fronte a ciò che trovano sul loro cammino. In una situazione dove ogni potere militare o politico ha perso significato, la figura del comandante Koenig è quella di un leader allo stato puro, che si carica della responsabilità delle vite dei suoi uomini, e del quale i suoi uomini si fidano sapendo che riuscirà sempre a salvarli e che la loro fiducia è ben riposta.
La prima serie del 1974 venne realizzata in co-produzione con l’italiana RAI, ed infatti vi presero parte alcune “guest-stars” italiane: Orso Maria Guerrini, Giancarlo Prete, Gianni Garko, Carla Romanelli. Non mancarono anche nomi di spicco come Cristopher Lee, Peter Cushing e Joan Collins.
Nel primo ciclo di “Spazio: 1999” era dominante, in primo luogo, il tema della sopravvivenza nello spazio.
Nell’episodio “Earthbound” (Destinazione obbligata: Terra), la Luna incontra un’astronave aliena diretta verso la Terra: e l’idea di avere un passaggio verso casa fa molta gola a qualcuno.
In “Matter of life and death” (Questione di vita o di morte), c’è la possibilità di stabilirsi su di un pianeta dall’aspetto paradisiaco: ma il paradiso diventa inferno nel giro di pochi
minuti.
In “Collision Course” (Rotta di collisione), la Luna va diritta verso un enorme pianeta: ma gli abitanti vogliono la collisione assicurando che non c’è pericolo. Possibile?
Agghiacciante “Dragon’s domain” (Il dominio del drago): in un lungo flash-back viene raccontata la vera storia della missione Ultra, il cui equipaggio era stato divorato da una vorace piovra spaziale… si era salvato solo il pilota, condannato a vivere in stato di shock e vittima dell’incredulità generale.
Spesso si pongono problemi esistenziali o filosofici: “Guardian of Piri” mostra un pianeta dove si può vivere in una sorta di eterna ed ebete beatitudine. Ma ne vale la pena? Caso opposto per “End of eternity” (Fine dell’immortalità):
l’alieno Baalor propone il dono dell’immortalità, a prezzo però di atroci sofferenze.
Memorabile “Force of life” (Forza vitale), dove una entità misteriosa assorbe calore da qualunque fonte compresi gli esseri umani.
”The Infernal Machine” (La macchina infernale) è un’astronave senziente che viaggia all’infinito nello spazio: purtroppo ha bisogno non solo di rifornimenti, ma anche di compagnia…
Il problema dei rifornimenti viene brillantemente risolto in “Mission of the Darians” (La missione dei Dariani): in mancanza di cibo, gli esseri umani vanno benissimo.
In ogni caso, era difficile incontrare dei “cattivi a tutto tondo”: gli alieni ostili erano quasi sempre esseri disposti a tutto pur di sopravvivere, e non potevano sentirsi in colpa se altri potevano farne le spese (filosofia in fondo simile a quella della precedente serie di
Anderson, “U.F.O.” cfr.).
Se l’orientamento della prima serie era spesso filosofico ed esistenziale (pur non mancando l’azione e gli effetti speciali, sempre impeccabili secondo la tradizione del produttore Anderson), con la seconda serie si volle dare un taglio decisamente più dinamico, in linea con i nuovi co-produttori americani e con il produttore esecutivo Fred Freiberger (meglio noto come “l’uomo che ha ucciso Star Trek”). Vennero eliminati alcuni personaggi (sopra tutti il riflessivo professor Victor Bergman interpretato da Barry Morse) e venne introdotta una nuova coppia: al comandante Koenig e alla Dr.ssa Russell (Barbara Bain) vennero affiancati il vicecomandante Tony Verdeschi (Tony Anholt) e l’aliena Maya (Catherine Schell), che grazie all’arte della trasformazione molecolare era in grado di trasformarsi in qualunque essere vivente. La
ricerca dell’azione a discapito della profondità delle storie portò ad un crollo nella qualità delle sceneggiature. Gli episodi si riempirono sempre più di creature grottesche, fughe e inseguimenti vari, con tanto di “risata finale” in perfetto stile sit-com. 
Volendo, era stato mantenuto il tema dominante della prima serie, cioè la sopravvivenza: in “The metamorph” viene introdotto il personaggio di Maya, il cui padre, Mentor (Brian Blessed), vuole ricostruire il suo pianeta assorbendo energia dai cervelli umani. E se gli umani in questione vengono ridotti a zombie, pazienza.
”The rules of Luton” (Luton) utilizza un ottimo soggetto tratto da un racconto (“Arena”) di Fredric Brown: Koenig e Maya dovranno pagare il loro crimine (hanno assaggiato un frutto su un pianeta governato dai vegetali) affrontando in duello tre
alieni ugualmente colpevoli. Dal medesimo racconto di Brown era stato tratto anche un episodio di “Star Trek”.
In “The bringers of wonder” (Attenti ai terrestri), atterra su Alpha un’astronave il cui equipaggio è formato da amici o parenti del personale della base: ma in realtà si tratta di mostruosi alieni con poteri telepatici. Storia discreta, mostri ridicoli.
”The Beta cloud” (La nuvola) è abitata da una razza aliena che vuole… il sistema di mantenimento di Alpha. A tale scopo viene inviata una gigantesca creatura che si aggira con passo pesante per la base, e non c’è verso di liberarsene (nel vero senso della parola, in quanto il mostro verrà riciclato, con modifiche minime, in altri episodi).
Notevole l’episodio “The Lambda factor” (Onde lambda), dove l’influenza di un
misterioso corpo celeste fornisce facoltà paranormali agli abitanti di Alpha: e qualcuno si farà prendere la mano…
La serie è piena di sconcertanti defezioni: in alcuni episodi mancano parzialmente o totalmente i personaggi di Koenig, della dr.ssa Russell o del pilota-comandante Alan Carter (Nick Tate), impegnati in altre riprese o andati in ferie…
In generale, la qualità media degli episodi risultò notevolmente più bassa rispetto al primo ciclo, e di conseguenza la serie terminò. Ovviamente, gli estimatori ricordano meglio il primo ciclo, i detrattori il secondo.
Essendo co-prodotta dalla RAI, la prima serie venne integralmente trasmessa in Italia, sia pure in varie fasi: si iniziò con sei episodi in seconda serata al
sabato sera, a cui vennero aggiunti altri sei in tempi successivi. Gli ultimi 12 passarono, altri mesi dopo, alla domenica pomeriggio.
Curioso il modo in cui venne trasmessa la seconda serie: in preserale, alle 19:20 e con gli episodi divisi in due serate.

48 episodi, colore, 60'

I serie

1) Breakaway (Separazione)
2) Matter of life and death (Questione di vita o di morte)
3) Black sun (Sole nero)
4) Ring around the moon (Gli occhi di Tritone)
5) Earthbound (Destinazione obbligata: Terra)
6) Another time, another place (Un altro tempo, un altro luogo)
7) Missing link (Gli amanti dello spazio)
8) Guardian of Piri (Il pianeta incantato)
9) Force of life (Forza vitale)
10) Alpha child (Fiocco azzurro su Alfa)
11) The last sunset (L’ultimo tramonto)
12) Voyager’s return (Il ritorno del Voyager)
13) Collision course (Rotta di collisione)
14) Death’s other dominion (Il pianeta di ghiaccio)
15) The full circle (Circolo chiuso)
16) End of eternity (Fine dell’immortalità)
17) War games (Mondo proibito)
18) The last enemy (Nemici invisibili)
19) The troubled spirit (Fantasma su Alfa)
20) Space Brain (Il cervello spaziale)
21) The infernal machine (La macchina infernale)
22) Mission of the Darians (La missione dei Dariani)
23) Dragon’s domain (Il dominio del drago)
24) The testament of Arcadia (Il testamento degli Arcadi)

II serie

1) The metamorph (Psycon)
2) The exiles (Golos)
3) One moment of humanity (Vega)
4) All that glisters (La milgonite)
5) Journey to where (Il ritorno)
6) The Taybor (Taybor)
7) The mark of Archanon (Archanon)
8) The rules of Luton (Luton)
9) Brian the brain (Il robot)
10) New Adam, new Eve (Magus)
11) The A B chrysalis (Le crisalidi)
12) Catacombs of the Moon (Il tiranium)
13) Seed of destruction (Kalthon)
14) The beta cloud (La nuvola)
15) A matter of balance (Vindrus)
16) Space warp (I naufraghi)
17 – 18) The bringers of wonder (Attenti ai terrestri)
19) The lambda factor (Onde lambda)
20) The seance spectre (Tora)
21) Dorzak (id.)
22) The devil’s planet (Il pianeta del diavolo)
23) The immunity sindrome (Il pianeta ostile)
24) The Dorcons (I Dorconiani)





 




 



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