Produzione: USA, 1966-69
Interpreti: William Shatner, Leonard Nimoy, DeForest Kelley, James Doohan, George Takei, Nichelle Nichols, Majel Barrett, Walter Koenig.

Il serial di fantascienza più conosciuto e più popolare al mondo, da alcuni ritenuto (non sempre a proposito) la quintessenza assoluta della fantascienza.
L’idea di base è tanto semplice quanto foriera di infiniti sviluppi: come
dice l’introduzione, “i viaggi dell’astronave Enterprise, durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani mondi alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà…”. In una galassia (la nostra) dove la fratellanza tra popoli di altri pianeti è una realtà da diverso tempo, esiste una “Federazione dei Pianeti Uniti” (che forse ricorda un po’ troppo gli Stati Uniti d’America) e una “Flotta Stellare” (anche qui, composta nella quasi totalità da terrestri: va detto però che erano comunque gli anni ’60). La “USS Enterprise” è una nave stellare, il modello più grande e potente di cui disponga la flotta (ce ne sono solo altre 11), con un equipaggio di 430 persone. Può viaggiare a “velocità di curvatura” (un sistema che, distorcendo lo spazio, può “avvicinare” punti lontanissimi di esso) ed è potentemente armata con batterie faser e siluri fotonici.
Possiede, inoltre, un mezzo di trasporto decisamente originale (per l’epoca in cui il telefilm venne girato): il “teletrasporto”, un raggio di energia in grado di smaterializzare
qualunque cosa o persona e ricomporla in un altro luogo. A proposito del teletrasporto, vale la pena di raccontare l’origine di questa “invenzione”: semplicemente, girare ogni volta la scena dell’atterraggio o del decollo di una navetta sarebbe stato troppo complicato e costoso, mentre la scena del teletrasporto era molto più semplice ed economica…
Protagonisti del telefilm sono, ovviamente, gli ufficiali superiori: il capitano James T. Kirk (William Shatner), un capo militare dotato però anche della giusta dose di carisma e di comprensione verso i suoi uomini; il
primo ufficiale Spock (Leonard Nimoy) di origini aliene, dotato di ferrea razionalità e di totale mancanza di emozioni umane (verso le quali
non nasconde il suo disprezzo), il personaggio più simbolico e “innovativo” della serie; il
medico di bordo dr. Leonard McCoy (Deforest Kelley), burbero e collerico, con emozioni umane talmente debordanti da provocare continui battibecchi con il razionale Spock; l’ingegnere di bordo Montgomery Scott (James Doohan), di origini scozzesi,
la cui superlativa capacità tecnica è pari almeno alla passione per il whisky; completano il cast fisso il tenente-pilota Hikaru Sulu (George Takei), orientale, il tenente di colore Uhura (Nichelle Nichols), l’infermiera Christine Chapel (Majel Barrett, che sarebbe poi diventata moglie del creatore della serie Gene Roddenberry), il sergente Janice Rand
(Grace Lee Whitney, che però venne rimossa dopo 11 episodi) e il guardiamarina Pavel Chekov (che apparve dalla seconda serie in poi).
Esplorando lo spazio e pianeti conosciuti e no, l’equipaggio dell’Enterprise si trova ad
affrontare situazioni di ogni genere: si va dall’alieno apparentemente ostilissimo che invece si rivela un bonaccione amichevole (The Corbomite Manoever), al pianeta dove basta pensare qualunque cosa per farla materializzare (Shore Leave) e che in realtà è un
gigantesco parco per divertimenti alieno; mostri pericolosi e bestiali (The Man Trap), oppure più intelligenti di quello che sembrano (Devil in the Dark), oppure creature piccole, pelose e adorabili ma talmente prolifiche da invadere pacificamente l’astronave (The Trouble with Tribbles); paradossi spazio-temporali (Tomorrow is Yesterday; Assignement: Earth) o ricostruzioni fedeli del passato terrestre da parte di altre civiltà (A Piece of the Action e The Patterns of Force solo per citarne un paio); infine numerosi scontri con la civiltà aliena che costituisce l’antitesi totale della Federazione dei Pianeti: i Klingoniani, con i loro metodi imperialisti, veri “cattivi” della serie (e lo scontro con
l’impero Klingon ricorda terribilmente la guerra fredda con tutte le sue problematiche e le
sue guerre sotterranee).
Nel secondo ciclo appaiono anche i genitori di Spock, Sarek (Mark Lenard) e la terrestre Amanda (Jane Wyatt) nell’episodio “Journey to Babel”; nell’episodio “Amok Time” (ambientato su Vulcano, il pianeta natale di Spock) si era già vista sua moglie
T’Pring (Arlene Martel). Non mancò un episodio scritto appositamente per la festa di Halloween, “Catspaw”, dove, con notevole sconcerto, il capitano Kirk e i suoi uomini si trovano in un castello infestato da fantasmi, maghi e streghe…
Con il terzo ciclo vi furono, purtroppo, diversi episodi non particolarmente brillanti: primo tra tutti “Spock’s Brain”, dove una razza aliena ruba il cervello di Spock, al quale viene inserito un telecomando per farlo muovere… Nulla di speciale nemmeno “The Way to Eden”, dove
l’Enterprise incontra un gruppo di hippy dello spazio. Nel terzo ciclo, tuttavia, si potè assistere al primo “bacio interrazziale” della storia televisiva: quello tra Kirk e Uhura nell’episodio “Plato’s Stepchildren”.
Rispetto a tutto ciò che si era visto in precedenza e si vide anche dopo, Star Trek era 
decisamente innovativo: pur restando nei consueti canoni della “Space Opera”, poneva ogni volta temi di indubbio interesse, come la tolleranza razziale, l’assurdità della guerra, i pericoli derivanti da un eventuale sopravvento della macchine sull’uomo. Anche nei suoi momenti più “disimpegnati” Star Trek riusciva a essere interessante: la serie può annoverare una serie di episodi smaccatamente “comici”, altra novità per il genere, senza tuttavia perdere di credibilità. Merito di eccellenti sceneggiatori, quasi tutti rinomati autori di fantascienza.
Sul successo della serie non è il caso di soffermarsi: con quattro “spin-off” prodotti in tempi recenti, 10 film, fan club in tutto il mondo con riviste ufficiali, reti televisive
“dedicate” in America, bisogna dire che il fenomeno non va preso sottogamba. A prenderlo sottogamba, volendo, furono i programmisti italiani (della RAI, tanto per capirci), sempre restii davanti alla fantascienza. Si sarebbe rimediato circa un decennio più tardi, quando Telemontecarlo iniziò a mandare in onda un inedito (!) telefilm intitolato
“Destinazione Cosmo”, con uno sconcertante doppiaggio (perché “Spack” invece di Spock?), trasmesso in seconda serata come fosse stata cosa di cui vergognarsi.
Astutamente, Star Trek è riuscito a non essere troppo in anticipo sui tempi e a restare “politicamente corretto” anche trattando temi scivolosi (primo tra tutti, il razzismo).
Nato a El Paso nel Texas, il 19 Agosto 1921, Gene Roddenberry veniva da una lunga
carriera nell’aeronautica, che gli aveva dato anche una decorazione. Nel 1949 aveva
lasciato l’aviazione per potersi dedicare alla scrittura, facendo intanto altri mestieri. Dopo varie collaborazioni televisive, nel 1960 produsse una serie in 29 episodi, “The Lieutenant”, interpretata da Gary Lockwood e Robert Vaughn. Già stava prendendo forma l’idea di “Star Trek” quando la MGM gli chiese di scrivere il soggetto per una serie nuova da trasmettere sul network NBC.
Nacque così il primo episodio pilota, il famoso “The cage”, poi re-intitolato “The menagerie” (quest’ultimo titolo venne utilizzato nella serie, quando l’episodio-pilota venne trasmesso con tutti gli aggiustamenti del caso). “The cage” presentava un’ Enterprise diversa con equipaggio diverso. Il capitano era Christopher Pike (Jeffrey Hunter), il primo ufficiale una donna chiamata “Numero uno” (Majel Barrett), il medico era l’anziano Dr. Philip Boyce (John
Hoyt), navigatore il tenente Jose Tyler (Peter Duryea), e il sergente J.M. Colt (Laurel
Goodwin) era una graziosa biondina attendente del capitano. C’era anche uno strano
ufficiale con le orecchie appuntite, di evidenti origini aliene, che sembrava lì soltanto a scopo decorativo, e che tutti chiamavano Spock. Esternamente l’astronave aveva già l’aspetto che avrebbe mantenuto per il resto della serie, ma l’interno era assai più “retrò”, con lunghi microfoni e suppellettili strane che in seguito sarebbero scomparse. Le uniformi erano le stesse per tutti (tunica di velluto e pantaloni neri con stivali), e le donne non indossavano ancora quegli sfiziosi mini-abitini della serie definitiva. Per scendere sul pianeta di turno i protagonisti si intabarravano con giacche e cappellini, e le pistole “laser” sembravano certe pistole ad acqua per bambini, mentre le trasmittenti erano affette da gigantismo.
Ciò non toglie che l’episodio fosse già piuttosto intrigante: il capitano Pike scendeva sul pianeta Talos IV abitato da una razza dotata di fortissimi poteri telepatici che iniziava a
proiettare intorno a lui una serie di illusioni. Ma il loro scopo era trovare un compagno per una ragazza terrestre, superstite del disastro della sua astronave e  per questo irrimediabilmente deforme…
La storia era indubbiamente bella, ma venne respinta. Era troppo “cerebrale”, il cast non funzionava a dovere, e poi c’era quel personaggio dall’aspetto satanico con le orecchie a punta che proprio andava eliminato. Ma Roddemberry non ne volle sapere: Spock era 
proprio l’essenza stessa della serie, il simbolo vivente della raggiunta fratellanza tra umani e alieni, e doveva restare assolutamente (come si sa, aveva ragione da vendere). In ogni caso, l’idea di partenza era buona, e la NBC commissionò un secondo tentativo. Erano
già pronti altri soggetti, tra i quali “The Omega glory”, “Mudd’s women”, e “Where no man has gone before”. I primi due sarebbero apparsi nella serie definitiva, mentre il terzo divenne il secondo “pilota”. 
Spock rimase, mentre comparve un nuovo capitano (Kirk), e apparvero, sia pure di straforo, anche l’ingegnere Scott e il tenente Sulu. Gli interni divennero più sobri (e quindi, anche se potrebbe sembrare strano, più avveniristici), scomparvero giacche e giacchette superflue, le trasmittenti si rimpicciolirono e comparvero i mitici “faser”. 
L’episodio narrava dell’attraversamento, da parte dell’Enterprise, di una misteriosa barriera di energia che segnava il confine della galassia. Ma l’impresa dava effetti
imprevedibili: il primo ufficiale Gary Mitchell (Gary Lockwood, che sarebbe poi apparso in “2001: Odissea nello Spazio”) iniziava ad acquisire poteri sovrumani

associati a un delirio di onnipotenza che lo rendevano pericoloso per l’intera umanità.
Pur essendo suo amico, Kirk era costretto a seguire il consiglio di Spock e ad ucciderlo (rischiando, per i suoi scrupoli morali, di agire troppo tardi).
Inutile dire che questa volta andò bene. Nella serie definitiva vennero aggiunti il Dr. Leonard “Bones” McCoy, il tenente Uhura, il sergente Janice Rand e l’infermiera Christine Chapel.
Dopo il primo ciclo, avendo saputo che i russi avevano criticato l’assenza di un loro connazionale in quell’equipaggio così multi-razziale, Roddenberry aggiunse anche il guardiamarina Chekov.
Nonostante il pubblico avesse dimostrato subito di gradire il programma e i
fans fossero migliaia, stampa e indici di ascolto si dimostrarono subito freddini. Fin dall’inizio vi furono rischi di soppressione del programma, che continuò per tre anni grazie anche alle lettere degli spettatori. Comunque la sorte di Star Trek fu sempre precaria, grazie anche a orari di trasmissione sempre più
assurdi, alla ricerca di una “nicchia” di orario non troppo rischiosa per i contratti pubblicitari. Il colpo di grazia venne poi con la terza serie del 1968, gestita dal produttore Fred Freiberger, il quale, in un discutibile tentativo di rendere più “commerciale” la serie,  si preoccupò di eliminare i bravi scrittori delle serie precedenti, causando un crollo di qualità delle sceneggiature e la definitiva soppressione del programma.
Dovettero passare una serie di 22 episodi a cartoni animati del 1973 (peraltro 
bella) e un tentativo di far ripartire la serie nel 1976 (ma senza, orrore! Spock) prima di giungere al 1979, quando venne girato il primo di una serie di lungometraggi per il cinema, con tutti i vecchi protagonisti (e “vecchi”, ahimè, è proprio il termine giusto). Intanto nacquero gli spin-off: “The next generation”, “Deep Space 9” e “Voyager”, e nel 1996, con il film “Generations”, è avvenuto il passaggio del testimone anche al cinema. L’ultimo spin-off è un “prequel” : intitolato “Enterprise”, narra le avventure dei “predecessori” del capitano Kirk e del suo equipaggio.
Al cinema, dopo il mezzo insuccesso di "Nemesis", quarto film con l'equipaggio di "Next Generations", è attualmente in produzione un nuovo "prequel" con le avventure del capitano Kirk e del primo ufficiale Spock quando erano giovani cadetti.


79 episodi, colore, 60'

PRIMA SERIE (1966)

1) Where no man has gone before (Oltre la galassia)
2) The corbomite maneuver (L’espediente della carbonite)
3) Mudd’s women (Il filtro di Venere)
4) The enemy within (Il Duplicato)
5) The man trap (Trappola umana)
6) The naked time (Al di là del tempo)
7) Charlie X (Il naufrago delle stelle)
8) Balance of terror (La navicella invisibile)
9) What are little girls made of?
(Gli androidi del dr. Korby)
10) Dagger of the mind (Trasmissione del pensiero)
11) Miri (id.)
13) The conscience of the king (La magnificenza del Re)
14)The Galileo seven (La Galileo)
15) Court martial (Corte Marziale)
16) The menagerie (L’ammutinamento – episodio in due parti)
17) Shore leave (Licenza di sbarco)
18) The Squire of Gothos (Il cavaliere di Gothos)
19) Arena (id.)
20) The alternative factor (L’alternativa)
21) Tomorrow is yesterday (Domani è ieri)
22) The return of the Archons (Il ritorno degli Arconti)
23) A taste of Armageddon (Una guerra incredibile)
24) Space seed (Spazio profondo). NOTA: Da questo episodio deriva il film “Star Trek II: l’ira di Kahn”.
25) This side of paradise (Al di qua del paradiso)
26) The devil in the dark (Il mostro dell’oscurità)
27) Errand of mercy (Missione di pace)
28) The city on the edge of forever (Uccidere per amare)
29) Operation: annihilate! (Pianeta Deneva)

SECONDA SERIE (1967)

30) Catspaw (Il gatto nero)
31) Metamorphosis (Guarigione da forza cosmica)
32) Friday’s child (Una prigione per Kirk e co.)
33) Who mourns for Adonais? (Dominati da Apollo)
34) Amok time (Il duello)
35) The Doomsday machine (La macchina del Giudizio Universale)
36) Wolf in the fold (Fantasmi del passato)
37) The changeling (La sfida)
38) The apple (La mela)
39) Mirror, mirror (Specchio, specchio)
40) The deadly years (Gli anni della morte)
41) I, Mudd (Io, Mudd)
42) The trouble with tribbles (Pericolosi animaletti)
43) Bread and circuses (Nell’arena con i gladiatori)
44) Journey to Babel (Viaggio a Babele)
45) A private little war (Guerra privata)
46) The gamesters of Triskelion (La posta in gioco)
47) Obsession (L’ossessione)
48) The immunity syndrome (La galassia in pericolo)
49) A piece of the action (Chicago anni ’20)
50) By any other name (Con qualsiasi nome)
51) Return to tomorroow (Ritorno al domani)
52) Patterns of force (Gli schemi della forza)
53) The ultimate computer (Il computer che uccide)
54) The Omega glory (Le parole sacre)
55) Assignment: Earth (Missione Terra)

TERZA SERIE (1968)

56) Spectre of the gun (Il fantasma di una pistola)
57) Elaan of Troyus (Elena di Troia)
58) The paradise syndrome (Il paradiso perduto)
59) The Enterprise incident (Incidente all’Enterprise)
60) And the children shall lead (Sul pianeta Triacus)
61) Spock’s brain (Operazione cervello)
62) Is there in truth no beauty? (La bellezza è verità?)
63) The empath (Il diritto di sopravvivere)
64) The tholian web (La ragnatela tholiana)
65) For the world is hollow and I have touched the sky (Ho toccato il cielo)
66) The day of the dove (La forza dell’odio)
67) Plato’s stepchildren (Umiliati per forza maggiore)
68) Wink of an eye (Velocità luce)
69) That which survives (Il pianeta ostile)
70) Let that be your last battlefield (Sia questa l’ultima battaglia)
71) Whom gods destroy (I sogni di un folle)
72) The mark of Gideon (Il marchio di Gideon)
73) The lights of Zetar (Le speranze di Zetar)
74) The cloudminders (Una città sulle nuvole)
75) The way to Eden (In viaggio verso l’Eden)
76) Requiem for Metuselah (Requiem per Matusalemme)
77) The savage curtain (Sfida all’ultimo sangue)
78) All our yesterdays (Un tuffo nel passato)
79) Turnabout intruder (L’inversione di rotta)

I FILM

I: The motion picture (Star Trek, 1979)
II: The wrath of Kahn (L’ira di Kahn, 1982)
III: The search for Spock (Alla ricerca di Spock, 1984)
IV: The voyage home (Rotta verso la Terra, 1986)
V: The final frontier (L’ultima frontiera, 1989)
VI: The undiscovered country (Rotta verso l’ignoto, 1991)
 







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